DISTURBI DELL’UMORE

Le fluttuazioni dell’umore sono parte della vita quotidiana.L’umore è più di un semplice stato emotivo (sensazione); esso  influenza il nostro modo di sentire, pensare ed agire.

La psicologia definisce l’umore come uno stato che include aspetti:

  • Cognitivi
  • Emotivi
  • Motivazionali
  • Comportamentali
  • Fisici

    disturbi dell'umoreSe moderate fluttuazioni dell’umore rappresentano esperienze normali e prevedibili, comuni alla maggior parte delle persone in specifiche circostanze di vita. Invece, un abbassamento o un elevazione dell’umore consistente e persistente si configura in condizioni psicopatologiche quali la DEPRESSIONE e la MANIA.

    Come distinguere una variazione normale dell’umore da uno stato patologico?

    Bisogna considerare: il contesto, la durata e l’intensità della variazione umorale. Gli umori patologici  differiscono dalle normali variazioni dell’umore poiché  rappresentano emozioni estreme (euforia o tristezza): non appropriate al contesto in cui si manifestano di durata e intensità consistenti (eccessive), tali da interferire con il funzionamento soggettivo. La linea di confine tra umore «normale» e «patologico» non è mai nettamente definibile ma sempre sfumata e nebulosa. Tuttavia, in generale, gli stati di umore patologico sono definiti dalla loro collocazione ai poli estremi (depressione/ mania) del continuum dell’umore.

    DISTURBI DEPRESSIVI, DISTURBO BIPOLARE E ALTRI DISTURBOI CORRELATI 

    La sezione DISTURBI DEPRESSIVI include:

    • Il DISTURBO DELLA DISREGOLAZIONE DELL’UMORE DIROMPENTE
    • IL DISTURBO DEPRESSIVO MAGGIORE (che include l’episodio depressivo maggiore)
    • IL DISTURBO DEPRESSIVO PERSISTENTE (distimia)
    • IL DISTURBO DISFORICO PREMESTRUALE
    • IL DISTURBO DEPRESSIVO INDOTTO DA SOSTANZE/FARMACI
    • IL DISTURBO DEPRESSIVO DOVUTO A UN’ALTRA CONDIZIONE MEDICA
    • IL DISTURBO DEPRESSIVO CON ALTRA SPECIFICAZIONE
    • IL DISTURBO DEPRESSIVO SENZA SPECIFICAZIONE

    La sezione DISTURBO BIPOLARE E ALTRI DISTURBI CORRELATI include:

    • DISTURBO BIPOLARE I
    • DISTURBO BIPOLARE II
    • DISTURBO CICLOTIMICO
    • DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI INDOTTO DA FARMACI/SOSTANZE
    • DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI DOVUTO A UN’ALTRA CONDIZIONE MEDICA
    • DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI CON ALTRA SPECIFICAZIONE
    • DISTURBO BIPOLARE E DISTURBI CORRELATI SENZA SPECIFICAZIONE

    I disturbi dell’umore, depressivi e bipolari, si distinguono in base alla presenza di episodi di alterazione dell’umore che si distinguono in:

    1.Episodio Depressivo Maggiore

    2.Episodio Maniacale

    3.Episodio Misto  

    4.Episodio Ipomaniacale

    depressione

    Episodio Depressivo Maggiore: cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è costituito da 1) umore depresso o 2) perdita di interesse o piacere.

    1. Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (per es., si sente triste o vuoto) o come osservato dagli altri (per es., appare lamentoso).
    2. Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (come riportato dal soggetto o come osservato dagli altri).
    3. significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese) oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno.
    4. Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
    5. Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato).
    6. Faticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno.
      • Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato).
      • Ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri).
      • Pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.

      I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti; non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale; non sono meglio giustificati da Lutto.

      Episodio Maniacale: un periodo definito di umore anormalmente e persistentemente elevato, espansivo o irritabile, della durata di almeno una settimana (o di qualsiasi durata se è necessaria l’ospedalizzazione). Durante il periodo di alterazione dell’umore, tre (o più) dei seguenti sintomi sono stati persistenti e presenti a un livello significativo (quattro se l’umore è solo irritabile):

      1. EPISODIO MANIACALEAutostima ipertrofica o grandiosità.
      2. Diminuito bisogno di sonno (per es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno).
      3. Maggiore loquacità del solito, oppure spinta continua a parlare.
      4. Fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente.
      5. Distraibilità (cioè, l’attenzione è troppo facilmente deviata da stimoli esterni non importanti o non pertinenti).
      6. Aumento dell’attività finalizzata (sociale, lavorativa, scolastica o sessuale) oppure agitazione psicomotoria.
      7. Eccessivo coinvolgimento in attività ludiche che hanno un alto potenziale di conseguenze dannose (per es., eccessi nel comprare, comportamento sessuale sconveniente, investimenti in affari avventati).

      L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche.I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale.

      ALTERAZIONI DELL'UMORE

      Episodio Misto:risultano soddisfatti i criteri sia per l’Episodio Maniacale che per l’Episodio Depressivo Maggiore (eccetto per la durata), quasi ogni giorno, per almeno 1 settimana. L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento lavorativo o delle attività sociali abituali o delle relazioni interpersonali, o da richiedere l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o agli altri, oppure sono presenti manifestazioni psicotiche. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale.

      Episodio Ipomaniacale: i sintomi dell’episodio ipomaniacale sono sovrapponibili a quelli dell’episodio maniacale. L’episodio si associa ad un chiaro cambiamento nel modo di agire, che non è caratteristico della persona quando è asintomatica. L’alterazione dell’umore e il cambiamento nel modo di agire sono osservabili dagli altri. A differenza dell’episodio maniacale, l’episodio ipomaniacale non è abbastanza grave da provocare una marcata compromissione in ambito lavorativo o sociale, o da richiedere l’ospedalizzazione  e non sono presenti manifestazioni psicotiche. I sintomi non sono dovuti all’ azione fisiologica diretta di una sostanza o ad una condizione medica generale.

      I DISTURBI BIPOLARI

      DISTURBO BIPOLARE Disturbo Bipolare I:

      A.Sono soddisfatti i criteri per almeno un episodio maniacale.

      B.Il verificarsi dell’episodio (o episodi) maniacale e depressivo maggiore non è meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo, da schizofrenia, da un disturbo schizofreniforme, da un disturbo delirante o da altri disturbi dello spettro schizofrenico.

      Disturbo Bipolare II

      A.Sono soddisfatti i criteri per almeno un episodio ipomaniacale e per almeno un episodio depressivo maggiore.

      B.Non vi è mai stato un episodio maniacale.

      C.Il verificarsi dell’episodio ipomaniacale e depressivo maggiore non è meglio spiegato da un disturbo schizoaffettivo, da schizofrenia, da un disturbo schizofreniforme, da un disturbo delirante o da altri disturbi dello spettro schizofrenico.

      Entrambi i disturbi causano disagio clinicamente significativo e compromissione del funzionamento.

      Il Disturbo Ciclotimico: è caratterizzato dalla presenza, per almeno due anni, di numerosi periodi con sintomi maniacali che non soddisfano i criteri per l’Episodio Maniacale e di numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per l’Episodio Depressivo Maggioretimico, Disturbo dell’Adattamento con Umore Depresso o misto ad Ansia (o sintomi depressivi sui quali siano disponibili informazioni inadeguate o contraddittorie).

      SPIEGARE E TRATTARE I DISTURBI DELL’UMORE

      I disturbi dell’umore sono spiegabili dal modello eziologico bio-psico-sociale secondo il quale l’alterazione dell’umore sarebbe il frutto dell’interazione tra fattori biologici, psicologici e sociali.

      I contributi biologici alla spiegazione della depressione includono fattori: genetici, neurochimici e ormonali. Esiste una certa vulnerabilità ereditaria ad alcune forme di depressione (forma breve del gene 5-HTT detto «gene dell’umore»). Tuttavia gli studi dimostrano la necessità della combinazione di stress e vulnerabilità genetica per l’insorgere della depressione à principio di causalità multipla.

      Studi dimostrano il ruolo di alcuni neurotrasmettitori (monoammine) sull’insorgenza della depressione. L’alterazione di noradrenalina, dopamina e serotonina è una delle possibili cause della depressione ⇒ IPOTESI MONOAMINERGICA. 

      TRATTAMENTO DEPRESSIONE

      Quest’ultima sostiene che la depressione sia parzialmente causata da un’insufficiente trasmissione di monoammine. Il sistema endocrino può giocare un ruolo importante in alcune forme di depressione. Una percentuale significativa di pazienti gravemente depressi riporta alti livelli di ematici di cortisolo.

      Dal punto di vista cognitivo i disturbi dell’umore ed in particolare la depressione dipenderebbe da schemi e credenze cognitive distorte o disfunzionali. A. Beck  individuò schemi cognitivi comuni ai pazienti depressi. L’autore individuò nei soggetti depressi la TRIADE COGNITIVA ovvero una  visione negativa e irrazionale di se stessi, degli altri  e del mondo. Gli interventi cognitivi per il trattamento della depressione si basano su tre assunti:

      1.I pensieri negativi contribuiscono alla depressione.

      2.I pensieri negativi possono essere monitorati e modificati con metodi logici e direttivi.

      3.I cambiamenti del pensiero migliorano l’umore e il comportamento.

      Sacco e Beck (1995) descrivono i 5 passi di un tipico intervento cognitivo per la depressione:

      • Passo 1. Identificare e monitorare i pensieri automatici negativi (riconoscere, identificare e registrare i PAN).
      • Passo 2. Riconoscere le connessioni tra pensieri, le emozioni e i comportamenti.
      • Passo 3. Valutare la ragionevolezza dei pensieri automatici negativi (valutazione correttezza – pro e contro).
      • Passo 4. Sostituire le attribuzioni distorte con interpretazioni più ragionevoli.
      • Passo 5. Identificare e alterare le assunzioni disadattive (portare alla luce le credenze disadattive profonde o fondamentali per sostituirle).

      Gli interventi cognitivi basati sulla ristrutturazione cognitiva (identificazione e modificazione delle credenze disfunzionali) vengono utilizzati sia per il trattamento della Depressione che per quello dei Disturbi Bipolari.

      Dal punto di vista comportamentale la depressione deriva dell’interruzione del rinforzo (ricompensa) ambientale. In particolare, secondo i teorici comportamentisti la depressione è il frutto delle punizioni (conseguenza negative) o della diminuzione dell’efficacia del rinforzo.

      Lewinsohnn identificò identificò 3 condizioni che costituiscono le probabili cause di riduzione del rinforzo e di conseguenza della depressione:

      1.Scarse abilità sociali.

      TRATTAMENTO DISTURBO BIPOLARE

      2.Ambiente a basso potenziale di rinforzo e ad alto potenziale di punizioni.

      3.Diminuita capacità di apprezzamento degli eventi positivi (rinforzi) o una più elevata sensibilità agli eventi negativi (punizioni).

      Gli interventi comportamentali si basano per il trattamento della depressione si basano sull’aumento dei rinforzi e la riduzione delle punizioni nell’ambiente del paziente.

      Obiettivi interventi comportamentali per la Depressione:

      • Incremento abilità sociali
      • Promozione assertività
      • Attivazione comportamentale
      • Massimizzazione attività piacevoli
      • Minimizzazione eventi spiacevoli

      Obiettivi interventi cognitivo-comportamentali per i Disturbi Bipolari:

      • Educare il paziente e i familiari alla patologia.
      • Insegnare ai pazienti come monitorare l’esordio, la gravità e il decorso dei sintomi maniacali e depressivi.
      • Facilitare la compliance al regime di terapia farmacologica.
      • Insegnare al paziente strategie psicologiche per gestire i sintomi cognitivi e comportamentali della mania e della depressione.
      • Insegnare al paziente le abilità di coping per affrontare i comuni problemi psicosociali che possono risultare cause o conseguenze degli episodi maniacali e depressivi.
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